Il Tapping nella chitarra
Il tapping è una tecnica molto antica, utilizzata da secoli nella chitarra classica per ottenere gli armonici artificiali che possono essere prodotti su un qualsiasi strumento a corda, in particolare sugli strumenti ad arco e sulla chitarra. (Guitar Club)
di Pietro Paolo Falco accordo.it
Picchiare con le dita sulle corde
all'altezza dei tasti e godere delle note che ne risultano è una delle
intuizioni più esaltanti per un chitarrista.
Ottenere suoni dallo strumento senza pizzicare le corde e sfruttare
entrambe le mani per estendere le proprie possibilità espressive
stravolge il senso stesso di una chitarra e per lungo tempo molti
chitarristi sono stati convinti che si dovesse tutto al pioniere Eddie
Van Halen. La recente riscoperta di un talento nostrano che aveva
proposto una tecnica molto simile oltre un decennio prima della rockstar
olandese ha riempito d'orgoglio la comunità chitarristica italiana. A
ben vedere, le radici del tapping sono fondate ben più indietro nel
tempo e quelli che seguono sono solo gli esempi meglio documentati di
tapping ante-litteram.
La tecnica del tapping, intesa come la
produzione di un suono mediante la pressione di una corda contro una
tastiera (hammer on), non è affatto una novità degli ultimi decenni.
Qualunque musicista di strumenti a corda con tastiera prima o poi
realizza che, picchiando con un dito senza necessariamente pizzicare la
corda o sfregarla con un archetto, è possibile produrre un suono.
Svilupparla fino a condurla a servizio di un'esecuzione musicale di
senso compiuto sta solo alla sensibilità dell'artista.
Tuttavia, la difficoltà nel trascrivere tali tecniche e l'impossibilità
di documentarle prima dell'invenzione della registrazione audio e video
hanno relegato tali "effetti" in secondo piano, salvo poi vederli
ciclicamente riscoprire da musicisti in vista.In ordine di tempo, pare che il primo esempio filmato e registrato di
tapping eseguito su uno strumento a corda sia da ricondurre a Roy Smeck,
virtuoso dell'ukulele che ne diede un saggio molto chiaro nel film Club
House Party, del 1932. I tasti minuscoli e il sustain ridotto di un
ukulele non sono certamente il massimo per evidenziare l'effetto, ma si
può intuire come nella tecnica di Roy si nascondano già tutti gli
elementi del moderno tapping.
Lo strumento elettrico è senza dubbio un
terreno più fertile per il tapping, grazie alla minor forza necessaria a
produrre un suono dal volume apprezzabile e al suono, in generale, più
compresso e dal sustain maggiore.
Jimmie Webster, chitarrista jazz e impiegato presso Gretsch nel campo
della progettazione e del marketing, negli anni '50 era solito usare la
mano destra per suonare accordi e melodie sopra la tastiera della sua
archtop per sfruttare così polifonie e articolazioni simili a quelle di
un pianoforte.
Webster chiamava la sua tecnica "Touch System" e pubblicò anche un
manuale intitolato "Touch Method for Electric and Amplified Spanish
Guitar". L'aveva imparata da Harry DeArmond, che a sua volta l'aveva
raffinata allo scopo di dimostrare la dinamica dei suoi pickup
magnetici.
La prassi di suonare corde a pressione
sulla tastiera era così fondata in determinate piccole cerchie di
musicisti che - pochi lo sanno - uno strumento appositamente congegnato
vide la luce quasi di pari passo con la chitarra solid body
tradizionale, pur senza riceverne gli stessi onori.
Era il 1957 quando Dave Bunker depositava il brevetto della
doppio-manico Duo-Lectar: sei anni dopo la Telecaster, cinque dopo la
Les Paul e tre dopo la Stratocaster).Il curioso strumento aveva nel manico inferiore il compito di
accompagnare con una linea di basso e una semplice ritmica, mentre il
più ampio manico superiore era riservato ad accordi e solistiche con un
sound simile a quello di una lapsteel, ma con una struttura che oggi può
ricordare quello delle moderne chapman stick divenute famose grazie a
musicisti come Tony Levin.
Solo il decennio successivo vede il primo
italiano portare in TV la tecnica del tapping. Parliamo della nota
esibizione di Vittorio Camardese, medico radiologo e chitarrista
amatoriale che, in una trasmissione andata in onda nel 1965, mostrava il
suo peculiare modo di suonare la chitarra classica.
Decisamente avanzato per tecnica e meccanica, Camardese ne dimostrava
sia gli utilizzi ciclici sviluppati per pattern che caratterizzano la
scuola vanhaleniana, sia quelli puramente melodici che oggi si possono
ricondurre al filone acustico in cui una mano si occupa di accordi e
melodie e l'altra delle linee di basso.
La recente riscoperta di Vittorio Camardese
da parte del pubblico del web non tiene conto di una seconda esibizione
avvenuta ancora più avanti nel tempo.
Il radiologo ha partecipato anche a Telepatria International, programma
di Renzo Arbore andato in onda alla fine del 1981. Ciò accadeva nel
pieno del fenomeno Eddie Van Halen che portava il tapping nelle case di
tutti i chitarristi elettrici, purtroppo la trasmissione è durata solo
per tre puntate e non ha avuto seguito né particolare risonanza.
Eddie Van Halen, dalla sua, non ha mai
detto di essere stato l'inventore del tapping. È ormai opinione comune
che il suo merito sia stato piuttosto portarne le sonorità
all'attenzione del grande pubblico nel pieno boom della chitarra
elettrica solista, ammiccando peraltro alle sonorità degli arpeggiatori
synth tanto in voga in quegli anni.
In una recente intervista, è lo stesso Van Halen a raccontare come si
sia avvicinato a tale tecnica, in maniera del tutto istintiva.
In un excursus tra i pionieri del tapping su chitarra è impossibile non citare Stanley Jordan. A lui va la menzione d'onore per aver sviluppato la tecnica in una logica del tutto atipica per la categoria. Anziché sfruttare le meccaniche insite nella chitarra per produrre sonorità e fraseggi più intuitivi come quelli di Van Halen, ha affrontato lo sviluppo di melodie e armonie con un approccio del tutto pianistico, dove due mani - talvolta su due strumenti separati - lavorano su registri diversi, una all'accompagnamento e una alla parte solista, sviluppando quanto seminato da innovatori come Jimmie Webster e Dave Bunker ben oltre l'immaginabile.