Parliamo di una cosa fondamentale per un musicista: la "Jam Session". Mi trovo a New York, quale città migliore per parlarne!?!
Dalle jam sono nate collaborazioni che hanno dato vita a guppi
storici, musicisti che hanno cambiato la musica si sono fatti le ossa
nelle jam, e quest'ultima è soprattutto un ottima occasione per
imparare e per uno scambio di idee e jam vuol dire prima di tutto
divertirsi e gioire assieme della musica ma l'importante è cercare di
fare musica! A volte in Italia (e non solo) vedo che non
funzionano molte cose nelle session, problemi che si potrebbero
migliorare con pochissimo. A tale scopo scrivo questo post con quelle
che secondo me (e sec ondo tutti i musicisti jazz non di primo pelo)
sono le regole per rendere costruttiva e piacevole (per noi e per chi
ascolta) una jam session.
La jam non è una gara o una prova d'esame, chi si
atteggia in questo modo vuol dire che lui stesso soffre in passivo di
quella sindrome da competizione che non porta a niente, e deve quindi
risolvere il suo rapporto con la musica e con gli altri.
Le cantanti hanno diritto di cantare nelle tonalità
che le mettano a loro agio, cercando di essere a loro volta elastiche.
Cioè, se tu cantante mi chiedi "Round Midnight" in B e suono il sax o
la tromba, ti chiederei cortesemente di farla in C o Bb.
Sempre le cantanti devono "prendere in mano" la scena e staccare il tempo.
Se uno strumentista si trova con una cantante sul palco, non può pretendere di suonare un brano bebop alla sua velocità
preferita ma dovrà avere il buon senso di capire che con la voce non
fai le stesse cose che con il sax alto! (Anche Sarah Vaughan non faceva
le cose di Charlie Parker)
La scelta dei brani dovrebbe avere un buon senso:
non devo far vedere che sono più figo e suono minimo i brani di Wayne
Shorter o per forza Giant Steps a 300 bpm...posso suonare Autumn Leaves ed
essere strafigo perché suono bene e allo stesso tempo suono qualcosa di
agevole e pratico per tutti. Meglio suonare "Blue Bossa" fatta bene
che brani di Herbie Hancock fatti male ( prendersi la colpa della
scelta) La musica si fa assieme, per questo bisogna mettere a proprio
agio tutti in modo da ottenere un risultato ottimale; il pubblico non
capisce chi sbaglia quindi, la brutta figura la fa anche quello che
voleva fare il figo!
Sempre riguardo la scelta dei brani cerca di variare velocità, tonalità e possibilmente atmosfera (ad esempio da minore a maggiore, da swing a even eight a bossa nova....)
Non portare partiture e possibilmente scegli brani che sappiano tutti.
Ogni musicista che è sul palco ha diritto di fare un suo assolo, ma
allo stesso tempo è preferibile attendere il brano successivo piuttosto
che raddoppiare o triplicare il proprio strumento.(tre sax o tre
chitarre sul palco non vanno bene!)Non creiamo affollamento sul palco
Per il tuo assolo c'è sempre tempo, aspetta il tuo
turno e se suoni lo stesso strumento di chi ha appena fatto il solo,
aspetta che lo faccia qualcuno che suona un altro strumento prima di te.
Regola la durata dei tuoi assoli; ricorda che non è un tuo concerto e che, più il gruppo è numeroso, meno dovrebbero durare gli assolo.
Regola il volume giusto in modo da essere una
tacca sopra gli altri se fai il solo e una tacca in meno se accompagni.
Il batterista dovrà invece regolarsi dosando la forza bruta delle
braccia. (Un appunto a quest'ultimo: Che bello quando suono con un
batterista che ha grande energia e contemporaneamente suona pianissimo!
E' stupendo! Posso suonare tutte le dinamiche che voglio)
Cerchiamo il contatto visivo con gli altri musicisti, non isoliamoci. Questo serve anche per capire chi suonerà il primo assolo e
ome chiudere un brano.
Uno dei problemi più diffusi è il finale! Quante
volte si vede la cantante che guarda gli altri perché non sa come finire
un brano ?!? (scusa cantante, succede anche agli altri ma a te più
spesso) Il leader (chi suona il tema) dovrà guidare gli altri musicisti
attraverso la logica di ciò che suona, accostandoci il linguaggio del
corpo. Se non sai cosa fare, con un gesto deciso chiama uno stop, fai
una cadenza, prendi una nota finale (cantante, prendi una nota e tieni
quella, non cambiarne altre sette se no non si capirà mai che accordo
mettere e quale sarà l'ultima nota) e su quella fai un altro gesto
comprensibile di chiusura.
Se non sai il brano ti prego, non salire con le
parti e non suonare, aspetta il prossimo. Se non sai neanche il prossimo
chiediti se è meglio andare a casa a studiare e tornare in futuro.Ecco
un esempio di una breve lista di brani da conoscere a memoria (tema ed
accordi) per essere in grado di suonare ad una jam session.
Chitarrista timido, ti prego con tutto il cuore:
non suonare girato! E' qualcosa di inguadrabile! Ti senti più protetto?
Da cosa?!? La tua insicurezza non ne guadagna niente e peggiora la tua
immagine vista dagli altri ma vista anche da te
stesso visto che il corpo comunica con la mente e viceversa.
Cantante spavalda/o, ricordati che dietro hai
musicisti che "spesso" (anche se non sempre) ne sanno più di te...la scena
non è tua con dietro degli impiegati al tuo servizio. Trova il giusto
compromesso essere leader ed allo stesso tempo parte di un gruppo.
Rispetta te stessa ed i musicisti.