Jim Hall, padre del jazz moderno. Tra i suoi allievi Metheny e Frisell

18.08.2017

 Da oltre 50 anni era un maestro del suono creativo. Suonò con Bill Evans, Ella Fitzgerald, Bill Evans e tanti altri .                                                                 Da Repubblica del 11 dic 2013

NEW YORK - Jim Hall, uno dei più virtuosi ed influenti chitarristi jazz dell'era moderna, è morto a New York all'età di 83 anni. L'annuncio è stato dato dalla moglie Jane, sua compagna di vita da 48 anni. Hall è morto nel sonno dopo un breve malore, nel suo appartamento al Greenwich Village, a Manhattan, dove viveva da molti anni. Malgrado l'età, Jim Hall ha continuato a suonare in pubblico e il mese scorso aveva tenuto l'ultimo concerto con i chitarristi John Abercrombie e Peter Bernstein. Nei prossimi mesi aveva in programma un breve tour in Giappone in duo con il bassista Ron Carter, suo compagno di lunga data.
Tra i tanti "allievi"' di Hall, i più esplicitamente coinvolti sono Pat Metheny e Bill Frisell. E proprio il chitarrista estroso di Seattle ha detto di lui: "Considero Jim Hall il padre del jazz moderno, è suo il concetto che ha permesso alla chitarra di funzionare anche in altri contesti musicali, oltre il muro dei generi. Hall ha reinventato l'uso della chitarra nella musica jazz. Jim trascende lo strumento, è il significato che sta oltre le note quello che ha sempre comunicato alle persone con la sua musica".
Autodidatta, figlio di musicisti, Jim Hall studiò chitarra in Conservatorio a Cleveland e poi nel 1955 iniziò a dedicarsi professionalmente allo strumento. Si trasferì a Los Angeles ed entrò a far parte della formazione del batterista Chico Hamilton, scomparso di recente.
L'elenco degli artisti di caratura internazionale con i quali Hall ha collaborato è impressionante. Tra gli altri, vanno ricordati Ben Webster, Bill Evans, Paul Desmond, la divina Ella Fitzgerald, Lee Konitz, Sonny Rollins, Art Farmer.
Il virtuosismo chitarristico di Jim Hall, e ancora di più la sua apertura concettuale, ha influenzato un'area particolarmente larga di musicisti jazz, artisti dall'estro immaginifico - come Don Thompson e Terry Clarke, che suonarono spesso accanto a lui - e, tra i "guitar heroes", quelli più scopertamente influenzati dal suo cencetto di musica a tutto campo: oltre a Bill Frisell, John Scofield, John Abercrombie, Pat Metheny, con cui realizzo "Duets", un album che sublimava l'interazione

tra due maestri di chitarra di differente generazione ma uniti dallo stesso impeto creativo. La più nota delle sue collaborazioni è comunque quella con Bill Evans.

Da:  Repubblica del 11 dic 2013                                                                                                                                                                                                                     


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