LO SPIRITO DI MICHAEL HEDGES

28.04.2017

Dicevano fosse il "Jimi Hendrix della chitarra acustica". Perché come Hendrix, Michael Hedges aveva reinventato lo strumento; lo aveva persino modificato (tecnicamente e morfolo-gicamente) a sua immagine e somiglianza. Ma soprattutto perché, proprio come Jimi, l'arte di Hedges era infinitamente superiore a quel formidabile e a volte persino abbagliante virtuosismo che, da subito, stregava tutti coloro che si accostavano alla sua scintillante sei corde.

Come successo a Hendrix a inizio carriera, la straordinaria perizia tecnica ne aveva decretato il successo ma pure ne aveva condizionato il futuro artistico. Da Michael, infatti, i fan si aspettavano esibizioni spettacolari, quasi circensi, con evoluzioni sul manico da acrobata della sei corde. Lui aveva in mente altre cose. Per lui, come per Hendrix, la chitarra era solo il terminale di una comunicazione musicale superiore. Di una forma d'arte in grado di incorporare attitudini e filosofie prese a prestito da altre discipline. Per questo, a lui piaceva definire la sua musica heavy mental, violent acoustic, new edge oppure ancora, come mi disse una volta facendomi sorridere, "una via di mezzo tra il balletto classico e il wrestling". La sua imprevedibilità melodica, il suo eccezionale senso ritmico, la sua folgorante energia andavano di pari passo con una evidentissima spiritualità. Ma anche con una quasi parallela ed altrettanto accentuata fisicità.

Per tutte queste ragioni (oltre che per la sua impareggiabile sensibilità come manipolatore di suoni) Michael Hedges, come Jimi Hendrix, è stato (e resta) unico ed inimitabile.

Anche se, ancora oggi (a 20 anni di distanza da una morte prematura e stupida pur se assai meno prematura e infinitamente meno stupida di quella di Jimi) molti 'ci provano', visto e considerato l'elevato numero di "Michael Hedges sound alike" in circolazione. Addirittura, esiste un sito internet (www.rootwitch.com) che funge proprio da punto di riferimento per i moltissimi fan e per tutti coloro che vorrebbero copiarne lo stile. E dove, se volete, potete trovare tutti i 'trucchi del mestiere': dalle più stravaganti open tunings ai tapping sul manico, dagli armonici più assurdi a triplette e altre diavolerie inventate da Michael.

Ma anche nella migliore delle ipotesi (e penso a picker abili e creativi come il canadese Don Ross o l'americano Keller Williams, in grado di sviluppare tecnica e musicalità originali) tutti sono sempre molto distanti dallo 'spirito' di Michael Hedges. Lontani, cioè, da quella sua speciale visione artistica, da quel suo fenomenale senso melodico, da quel suo incredibile suono cosmico.

Nasce a Sacramento in California il 31 dicembre 1953 ma cresce in Oklahoma dove, all'eta di 4 anni, inizia a suonare il pianoforte e successivamente si concentra sullo studio del clarinetto, violoncello e chitarra. Successivamente si iscrive alla Phillips University dove studia composizione ed inizia a suonare prevalentemente chitarra classica e flauto. I suoi studi procedono al Peabody Conservatory dove consegue il diploma in composizione elettronica sperimentando tecniche insolite con l'uso della steel guitar.

Breakfast In The Field e Aerial Boundaries (1980-1984)

Dopo aver suonato, dal 1976 al 1977, la chitarra elettrica e flauto in una band jazz locale chiamata Lotus Band, decide di proseguire le sue performance da solista. Nel 1980 decide così di studiare musica alla prestigiosa Stanford University. L'anno successivo però, dopo esser stato notato da William Ackerman durante un concerto, stipula grazie allo stesso Ackerman un contratto per l'etichetta discografica Windham Hill Records. Incide quindi nello stesso anno il suo primo lavoro in studio intitolato Breakfast in the Field (che riscuote subito un ottimo successo) ed inizia a sviluppare nuove tecniche chitarristiche percussive come l'uso del tapping e l'ampio uso di accordature aperte. E nel 1984 però che Hedges si fa conoscere a livello mondiale grazie all'uscita del suo secondo album intitolato Aerial Boundaries, che gli varrà una nomination ai Grammy Award ed è oggi considerato come uno dei più grandi album di chitarra acustica di tutti i tempi.

Watching My Life Go By e Live On The Double Planet (1985-1987)

Non soddisfatto che fosse apprezzato solamente il lato strumentale dei suoi lavori, Hedges convince la Windham Hill Records a rilasciare nel 1985 il suo terzo album Watching My Life Go By che rappresenta una raccolta di brani scritti in un lasso di tempo di 5 anni in cui Hedges mostra oltre alle sue capacità di chitarrista anche le sue doti canore. Nel 1987, dopo aver pubblicato l'anno precedente l'album natalizio Santabear's First Christmas, esce il suo primo album live intitolato Live On The Double Planet che racchiude 12 tracce registrate nel arco di 40 esibizioni live. In questo album è anche possibile apprezzare l'uso dell'harp guitar, strumento che verrà ripreso più tardi da artisti come Andy McKee. Grazie anche al successo ottenuto dal live, la Windham da ad Hedges la libertà di rilasciare album sia strumentali che da lui cantati.

Taproot, The Road To Return e Oracle (1988-1996)

Nel 1990 esce Taproot che guadagna una nomination ai Grammy Award come miglior album New Age non riuscendo però a ottenere il premio. Nel 1993, dopo aver pubblicato l'anno precedente l'album per bambini Princess Scargo And The Birthday Pumpkin insieme a Geena Davis, Hedges rilascia The Road To Return, dove aumentano le parti da lui cantate e si nota l'introduzione della chitarra synth e della chitarra elettrica. Nel 1996 esce Oracle, album con cui Hedges nel 1998 vince finalmente il Grammy Award come miglior album New Age, premio che però non ritirerà mai di persona.

La morte e Torched (1997-1999)

Nel dicembre 1997, Hedges, di ritorno da San Francisco dopo la Festa del Ringraziamento, perde il controllo della sua auto in una curva a S ed esce di strada cadendo da una scogliera da una altezza di 37 metri; il suo corpo verrà ritrovato qualche giorno più tardi. Nell'impatto, Hedges è stato sbalzato fuori dall'auto e probabilmente è morto quasi istantaneamente.

Nel 1999 esce Torched, album postumo realizzato grazie al contributo del suo precedente manager Hilleary Burgess e degli amici David Crosby e Graham Nash. Questo ultimo lavoro contiene le ultime registrazioni di Hedges a cui stava lavorando poco dopo l'uscita di Oracle. Il chitarrista Joe Satriani dopo la sua morte ricordò Hedges dicendo: "La sua musica ha un'emozione e un carattere tutto suo, è tecnicamente brillante ma sempre vera".

da: Wikipedia e jamtv.it

                                                                                            


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