Manuel de Falla

24.06.2018

Il compositore spagnolo Manuèl de Falla y Matheu nasce a Cadice il giorno 23 novembre 1876. Le sue composizioni per chitarra sono identificate come pietra miliare per la nascita della chitarra moderna classica, sia per il loro utilizzo timbrico sia per avere conferito una sorta di rinnovata nobiltà allo strumento.

Nato in una famiglia benestante, dove il padre era un commerciante, Manuel viene avviato agli studi musicali dalla madre. Nel 1897 la famiglia si trasferisce a Madrid e il ragazzo può frequentare regolarmente il Conservatorio; qui nel 1901 conosce Felipe Pedrell cui rimarrà legato sempre da profonda amicizia e stima. Rileggendo il catalogo delle composizioni giovanili accanto alle caratteristiche piéces de salon, ispirate a Mendelssohn o a Grieg, troviamo alcune "zarzuelas", fortunato genere teatrale spagnolo, unico possibile sbocco professionale per un giovane musicista di talento in quella Madrid di inizio secolo.

Vince nel 1905 il concorso di composizione indetto dalla "Academia de Bellas Artes" con l'opera "La vida breve" su libretto di Carlos Fernàndez Shaw; l'opera non viene rappresentata nonostante il premio ne prevedesse l'esecuzione, allora Falla decide di lasciare Madrid per recarsi a Parigi.

I sette anni (1907-1914) trascorsi nella capitale francese rivestono un'importanza fondamentale nella sua formazione e nella sua carriera di Falla. A Parigi giunge a maturazione il suo linguaggio compositivo: è a contatto con Debussy, Dukas, Ravel; Falla, pur tra diverse difficoltà finanziarie, crea i suoi primi grandi capolavori. Porta a termine la revisione de "La vida breve" che verrà rappresentata con successo a Nizza nell'aprile 1913 e all'Opéra-Comique di Parigi nel gennaio 1914; completa i "Cuatro piezas espanolas" per pianoforte, iniziati a Madrid ed eseguiti da Ricardo Viees in un concerto della Société Nationale de Musique.

Falla stabilisce, assieme ai due altri musicisti dell'emigrazione spagnola Albeniz e Turina, una sorta di patto per creare una musica puramente spagnola senza alcuna influenza straniera. Parigi è si il luogo che apre a Falla gli orizzonti della nuova musica europea, ma nel contempo è il luogo che lo riconduce alle sue origini iberiche.

Nel 1914, allo scoppio della guerra Falla torna a Madrid, dove fissa la sua residenza; in questo periodo compone quei balletti che lo renderanno famoso in tutta Europa. Nell opere di Falla viene rivisitato il ricco folclore andaluso.

Nel settembre del 1920 si trasferisce definitivamente a Granada, sulle pendici dell'Alhambra. Qui, assieme a Federico Garcìa Lorca e Gerardo Diego organizza il concorso per il "cante jondo" nel giugno del 1922. Il linguaggio di Falla in questi anni sembra farsi più asciutto: non è più l'Andalusia la sua fonte di ispirazione, bensì l'ormai lontana Castiglia; accanto a questo vi è anche la ricerca e il recupero dello strumentalismo settecentesco (soprattutto di Scarlatti).

Stravinskij così ricorda l'esecuzione londinese del Concerto e del Retablo, nel giugno 1927: "Durante questo soggiorno, ebbi la fortuna di assistere ad un bellissimo concerto dedicato all'opera di Manuel de Falla. Dirigeva lui stesso, con una precisione e con una nitidezza degne di tutti gli elogi, il suo notevole El retablo de Maese Pedro, cui partecipava la signora Vera Janacopulos. Ascoltai anche, con vero piacere, il suo Concerto per clavicembalo o pianoforte ad libitum, che eseguì personalmente su quest'ultimo strumento. Per conto mio, queste due opere segnano un progresso incontestabile nello sviluppo del suo grande talento, che si è quasi liberato risolutamente dall'impaccio folcloristico che rischiava di sminuirlo".

Verso la fine del 1926 il compositore inizia a lavorare ad un ambizioso progetto, la cantata scenica Atlantida su testo tratto dall'omonimo peoma del catalano Jacinto Verdaguer; l'opera lo accompagnerà costantemente per il resto dei suoi anni, rimanendo purtroppo incompiuta. Manuel de Falla muore nella città di Alta Gracia (Cordoba, Argentina), dove si era trasferito cinque anni prima, il 14 novembre 1946.

Opere:

- La vita breve (1905) (opera)

- Noches en los jardines de Espana (1909-1915) (per pianoforte e orchestra)

- Siete canciones populares espanolas (1914)

- El amor brujo (1915) (balletto)

- El sombrero de tres picos (1919) (balletto, in scena al teatro Alhambra di Londra il 22 luglio 1919 con scenografie di Pablo Picasso)

- L'allegro de concierto (per pianoforte)

- Tos ojillos negros (per pianoforte)

- Fantasia bètica (scritta per Arthur Rubinstein)

- El retablo de maese Pedro (1919-1923) (opera per marionette commissionata dalla principessa di Pestignac, tratto dal Don Chisciotte)

- Concerto (1923-26) (per clavicembalo, flauto, oboe, clarinetto, violino, violoncello)

- L'homenaje (1938) (suite di 4 pezzi dedicati a Arbos, Pedrell, Debussy per chitarra, Dukas per pianoforte)

- Atlantide (opera incompiuta)


da: biografieonline.it


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